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Si è chiusa ieri, alla Casa del Fiume del Parco Fluviale Gesso e Stura, la tre giorni di incontri e visite che ha portato a Cuneo una delegazione internazionale del Comitato esecutivo della Rete delle città Michelin, composta da rappresentanti di città spagnole, francesi, canadesi e statunitensi.

Dal 8 al 10 ottobre, amministratori e dirigenti di Aranda de Duero, Valladolid, Bridgewater, Anderson, Norman e Clermont-Ferrand hanno lavorato fianco a fianco con la città ospitante, condividendo esperienze e sfide su temi chiave come energia, cibo e acqua, risorse interdipendenti al centro delle politiche di sostenibilità della Rete.

Nel corso dei lavori, aperti con un incontro con le principali realtà economiche e culturali del territorio (Atl, Camera di Commercio, Unione Industriali, Slow Food, Università di Torino), si è discusso di turismo gastronomico, comunità energetiche, innovazione ambientale e tutela delle risorse naturali. La visita allo stabilimento Michelin di Cuneo, alla centrale di trigenerazione e allo sport club aziendale ha rappresentato un esempio concreto di buone pratiche di sinergia tra industria e territorio.

Giovedì si è svolta in Sala Giunta l’assemblea generale della Rete, con la partecipazione in presenza e da remoto di delegati di Greer, Magog, Regensburg, Kremenchuk, Vitoria e Maebashi. L’appuntamento cuneese è stato una tappa preparatoria verso la 5ª Assemblea della Rete, che si terrà proprio a Cuneo dal 5 al 9 ottobre 2026.

La tappa alla Casa del Fiume e la presentazione del percorso f’orma hanno suscitato grande interesse tra i delegati, colpiti dal modello cuneese di valorizzazione sostenibile dei corsi d’acqua.

«La riunione del Comitato – ha commentato la sindaca Patrizia Manassero – ci ha aperto una nuova finestra sul mondo. Far parte di questa rete internazionale significa poter imparare, condividere e portare a Cuneo esperienze che rafforzano la nostra visione di sviluppo sostenibile».

Soddisfatto anche il vicesindaco Luca Serale, che ha coordinato l’organizzazione: «Abbiamo vissuto tre giorni intensi di dialogo e collaborazione. Ora ci attende un anno di preparazione per accogliere al meglio l’assemblea del 2026 e mostrare al mondo le eccellenze del nostro territorio».

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